“L’amministrazione comunale di Aprilia è riuscita a scongiurare il rischio di dover dichiarare dissesto finanziario, che avrebbe condannato la città di Aprilia a lunghi anni di sacrifici, con le tasse al massimo delle aliquote, servizi ridotti ai minimi termini e la rinuncia a tutti quegli investimenti definiti non essenziali, ma che in realtà rappresentano la vita quotidiana di tutti i nostri concittadini”.
Con queste parole il sindaco di Aprilia Lanfranco Principi, ha illustrato alla stampa e alla città il significato dell’accordo raggiunto con la società privata che, per effetto della recente sentenza della Corte di Cassazione sull’esproprio del terreno che oggi ospita il parco di via dei Mille, vantava un credito di circa 20 milioni di euro nei confronti del Comune di Aprilia.
L’accordo transattivo raggiunto nelle scorse ore, ha consentito di ridurre il debito di oltre la metà dell’importo: il Comune di Aprilia verserà al privato 9 milioni di euro, dilazionati in rate annuali di circa 500 mila euro. L’ente contrarrà un mutuo trentennale attraverso la Cassa depositi e prestiti, come previsto per questa tipologia di debiti da sentenza nell’ambito degli espropri, che permetterà di diluire la cifra nel corso degli anni. L’accordo verrà approvato in giunta e poi ratificato dal consiglio comunale.
“Quando si entra in politica – ha sottolineato il sindaco Lanfranco Principi – ci si mette in gioco per il bene della propria città, per fare qualcosa che possa lasciare il segno e questa è stata la molla che mi ha spinto a candidarmi sindaco. L’arrivo della sentenza è stata una doccia fredda. Trovarsi ad essere Primo Cittadino, colui che ha il compito di tutelare la città e dover far fronte al rischio concreto di farla finire in dissesto, toglie il sonno e la serenità. La sentenza di Cassazione, la fine di una causa iniziata oltre quarant’anni fa, ci condannava a pagare 20 milioni di euro e dava alla società creditrice il titolo esecutivo per poterli riscuotere. Il nostro bilancio non avrebbe potuto far fronte a tale importo. Pertanto, abbiamo deciso di intraprendere un tentativo di accordo non semplice. Sono stati due mesi intensi, durante i quali con un ristretto gruppo di collaboratori abbiamo tentato tutte le soluzioni possibili, con il poco tempo a disposizione, in virtù della necessità di rispettare i tempi per la chiusura del bilancio preventivo. Ieri in tarda mattinata finalmente è arrivato l’accordo e posso affermare con sincerità che siamo riusciti in un’impresa”.