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Shany Martin è Faber e conquista il 2° posto a Tali e Quali Show

“Eccomi qui, felice e stanchissimo: primo classificato ex-aequo alla seconda puntata di #taliequali su Rai Uno – dice Shany Martin che ha partecipato alla seconda puntata di “Tali e Quali” su Rai Uno, con un omaggio a Fabrizio De André con il brano “Amore che vieni, amore che vai” che gli è valso il secondo posto – E’ stata un’esperienza da sogno. Anzi: da sogno ad occhi aperti, soprattutto perché nell’ultima settimana avrò dormito in tutto due o tre ore. Felicità, paura, panico, orgoglio, gioia: ho provato tutto questo nei trenta giorni in cui ho approfondito, studiato, amato, letto, ascoltato e riscoperto la figura di Fabrizio De André. Per avvicinarmi al gigante che era mi sono divertito a fare l’attore Americano: ho studiato la sua vita e l’accento Genovese, ho fumato decine di sigarette, ho iniziato a bere Whisky, ogni sera andavo a dormire scrivendo su un foglio “Mi chiamo Fabrizio De André”, ho letto libri sull’Anarchia, ho visitato i vicoli di Genova su Google Maps, ho consumato tutti i dischi che avevo a casa, ho ascoltato i cantautori francesi che lui ascoltava da giovane, ho seguito lezioni di medicina e giurisprudenza (argomenti che Fabrizio studiava prima di iniziare a scrivere canzoni), ho passato giorni a parlare con una sigaretta in bocca per cercare di avvicinarmi a quel suono meraviglioso che ci ha regalato per tanti anni nei suoi dischi. Spero di esserci riuscito almeno un po’. Nelle ultime ore prima dell’esibizione sono arrivato al punto di dire a bassa voce, quando mi chiamavano Shany, “Belìn… ma perché mi chiamano Shany? Io sono Faber”. Quella sera ho dato il massimo perché sapevo di essere dove avrei sempre voluto essere da quando ho iniziato questo lavoro. Grazie a tutta la Rai, da Carlo Conti fino ai guardiani nel gabbiotto. Grazie alla mia coach di canto Daniela “DaDa” Loi, a Federico Capranica per il video saluto. Grazie a Mamma Donatella per spingermi sempre a fare meglio, alla mia Famiglia e a mia sorella Susi per avermi regalato la prima chitarra quando avevo 11 anni (che ho voluto portare con me durante l’esibizione) e per avermi fatto scoprire Fabrizio De André facendo ascoltare “Via del campo” al bambino che ero. Grazie ai miei amici per essermi stati accanto anche solo con un messaggio, grazie a Laura Gigliodoro per essere stata capace di calmare le acque agitate della mia mente in queste ore così belle e così esplosive. Grazie al fantastico gruppo di concorrenti e colleghi che ho trovato in questa esperienza. Grazie a tutti voi che mi state inondando di messaggi di affetto e grazie anche agli haters che mi danno del raccomandato (ma raccomandato da chi?). Grazie a Fabrizio De André che da oggi in poi ascolterò con più amore del solito.
Dedico tutto questo a mio Papà Sergio. Quando volò in cielo gli promisi che prima o poi ce l’avrei fatta”.

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Pubblicato da
ilclandestinogiornale