Il 28 dicembre scorso presso il Molo Innocenziano di Anzio, alle 15 il progetto europeo “SeaPaCS. Cittadin*-Scienziat* contro la plastica in mare” (https://crowdusg.net/seapacs/), sostenuto dai fondi europei del progetto IMPETUS4CS, ha consegnato 120 cassette DUWO, lavabili e riutilizzabili per il pescato, ai capitani dei primi 12 pescherecci della Cooperativa “Concordia” e “Fanciulla d’Anzio” di Anzio- Roma. Il progetto SeaPaCS, coordinato da Chiara Certomà (Università di Torino), Federico Fornaro (Lega Navale Italiana Anzio) e Luisa Galgani (GEOMAR Kiel, Germania, e Università degli Studi di Siena), ha avuto come obiettivo quello di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze dell’inquinamento marino da plastica e di innescare cambiamenti orientati alla sostenibilità nella città costiera di Anzio. Durante il suo svolgimento SeaPaCS ha coinvolto diversi gruppi di cittadini, dai pescatori ai subacquei, dagli studenti ai ricercatori e insegnanti e a professionisti della comunicazione in un processo partecipativo che ha messo in dialogo discipline sociali e biologiche per pianificare, co-creare conoscenza sull’ecosistema marino attraverso attività collaborative di analisi scientifica e documentazione visiva degli ecosistemi naturali emergenti sui detriti marini di plastica. Il progetto si è concluso il 25 novembre 2023, presso la sede della Lega Navale Italiana di Anzio (https://crowdusg.net/2023/11/10/seapacs-2nd-collaboratorium/). In tale occasione sono stati presentati i risultati delle interviste e delle consultazioni con i pescatori della pesca a strascico e della “piccola pesca”, quali testimoni fondamentali del problema dell’inquinamento da plastica e sull’eventuale recupero e smaltimento della plastica in mare. Durante le interviste con i pescatori, sono stati identificati i principali temi di discussione che includono: modifica nel tempo, quantità, tipologie di rifiuti, origine, azioni ed effetti correlati. I pescatori hanno segnalato che, mentre la presenza di plastica in mare è aumentata negli ultimi decenni (maggiore visibilità nelle acque costiere) nei fondali dove si pratica la pesca a strascico, la quantità è minore. Molti degli oggetti rinvenuti in acqua sembrano derivare dalle stesse attività di pesca (reti fantasma, tubi di polpi, cavi…) o potrebbero raggiungere il mare tramite fiumi e corsi d’acqua interni. Durante le attività di ricerca di campo è stata rilevata con loro la presenza di macroplastiche in mare nelle acque costiere fino alle 10 miglia, nell’area che si estende dal porto di Anzio al porto di Nettuno. I pescatori hanno riferito che, sebbene durante il periodo estivo, in ragione delle condizioni di mare calmo (nonché dello scarso apporto dei fiumi per la mancanza di piogge) la plastica e i rifiuti di origine antropica tendono ad accumularsi sul fondo e quindi vanno a costituire un 15-20% circa del pescato ad ogni traino, durante il periodo invernale e con mare mosso, questi possono arrivare a costituire anche il 50% del pescato, arrivando a riportare a terra circa un sacco nero grande per i rifiuti al giorno. Il 28 dicembre, come segno tangibile della collaborazione durata 6 mesi, SeaPaCS offre ai pescatori di Anzio le nuove cassette brevettate dalla start-up DUWO per sostituire gradualmente le cassette di polistirolo, altamente inquinanti, nella vendita della mazzama al porto.