Un colloquio molto costruttivo quello che si è svolto ieri tra il Direttore dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno Michele Di Paolo e gli infermieri di Villa Albani, che avevano tanti dubbi e timori rispetto all’improvvisa chiusura del reparto di riabilitazione ma anche in relazione al piano ferie e ai turni già realizzato e alle nuove mansioni che avrebbero dovuto ricoprire in una struttura tutt’altro che semplice: il pronto soccorso locale oberato di lavoro e in affanno. “Non sappiamo neanche se possiamo davvero essere utili – ci hanno detto gli infermieri – in un mese non riusciremo neanche ad imparare dove sono gli attrezzi. Mentre le famiglie che erano in cura da noi dovranno andare dai privati”.
Gli infermieri volevano essere rassicurati da Di Paolo e così è stato. “Il reparto di Villa Albani – ha detto il Direttore dell’ospedale che dal primo agosto sarà nominato di ruolo – riaprirà il primo settembre (Di paolo si è detto pronto a firmare subito anche i turni del mese di settembre). In questo mese – ha aggiunto la vostra presenza al Riuniti farà respira il personale del Pronto soccorso in affanno da giugno. Gli infermieri generici resteranno nei reparti al Contini, gli altri avranno una lettera di assegnazione all’ospedale. Chi aveva chiesto qui in ospedale l’assegnazione al Pronto soccorso sarà spostato, con ognuno di voi sarà effettuato un colloqui per capire in che reparto può lavorare al meglio. Ma anche chi andrà in pronto soccorso non sarà mai solo ma resterà sempre al fianco del personale specializzato. Siamo qui per trovare una soluzione che vada bene per tutti – ha aggiunto Di Paolo – si tratta di organizzare il lavoro per 25 giorni di emergenza. Voglio chiarire che anche i reparti accorpati qui al Riuniti a settembre torneranno ad essere aperti. Abbiamo anche colto l’occasione per fare dei lavori necessari, compreso posizionare l’aria condizionata essenziale per far stare meglio i pazienti”. E agli infermieri che chiedevano: con la nostra presenza si risolve l’emergenza in Pronto soccorso? Di Paolo ha risposto con molta chiarezza. “Si tratta di una goccia nell’oceano – spiega – ma in questo modo vogliamo dare respiro a dei vostri colleghi che stanno soffrendo. Probabilmente sarà un aiuto più psicologico che pratico, ma è importante che si faccia qualcosa”. Inevitabili le riflessioni sui tagli e la mancata organizzazione per evitare questa emergenza, ma Di Paolo è stato ottimista per il futuro. “Spero e credo che nel 2016 il commissariamento e i limiti che porta con se finirà, così potremmo tornare ad avere autonomia e a portici muovere senza sottostare agli attuali e rigidissimi vincoli. Sono ottimista – ha concluso – faremo cose concrete per migliorare il servizio”. Intanto a settembre, dopo i 25 dipendenti persi nei mesi scorsi (tra pensionamenti, malattie e gravidanze) vanno in pensione altri tre infermieri.