Il 4 maggio 1861 a Torino l’allora Ministro Manfredo Fanti decretò la nascita dell’Esercito Italiano. A Roma la celebrazione presso l’Ippodromo militare di Tor di Quinto.
Sono iniziate ieri mattina a Roma, con la deposizione di una corona d’alloro al Sacrario dei Caduti nel cortile d’onore di Palazzo Esercito, le celebrazioni per il 161° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano. Successivamente, presso l’Ippodromo Militare “Gen. C.A. Pietro Giannattasio” di Tor di Quinto, si è svolta la cerimonia militare alla presenza del Ministro della Difesa, On. Lorenzo Guerini, del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Pietro Serino e di altre autorità civili, militari e religiose. La ricorrenza si concluderà domani quando una rappresentanza dell’Esercito sarà ricevuta dal Presidente della Repubblica, presso il Palazzo del Quirinale.
Il Ministro della Difesa nel suo discorso ha evidenziato “Siamo davvero orgogliosi del nostro Esercito, perché dal suo quotidiano operare traspare l’immagine di una realtà sempre pronta, efficace ed efficiente, disponibile ad agire con generosità e assoluta professionalità.
Oggi è anche grazie all’Esercito che l’Italia può affermare il proprio ruolo di alleato credibile e membro responsabile della Comunità internazionale, che non si sottrae ai suoi compiti di difesa collettiva: compiti che si prospettano ancor più necessari per il futuro, in ragione dell’impegno sempre maggiore che NATO e Unione Europea, pilastri di riferimento dell’architettura di sicurezza alla quale aderisce l’Italia, stanno attuando, in risposta alle mutate esigenze del quadro internazionale; ed in particolare a seguito della sanguinosa e ingiustificata aggressione della Russia all’Ucraina. L’Esercito è una Istituzione quanto mai viva, in continua trasformazione e proiettata verso il futuro.
Voglio sottolineare la lungimiranza con cui l’Esercito rivolge lo sguardo al domani, con un’innata propensione all’integrazione interforze, forte di una continua evoluzione dottrinale e tecnologica.
Per completare la modernizzazione dell’Esercito mancano tuttavia altri passi importanti riguardanti la connettività delle forze, le capacità cibernetiche e lo sviluppo dei sistemi autonomi in grado gestire le moderne operazioni multi-dominio in perfetta sincronia con le altre componenti dello strumento militare”.
“Nella Storia del nostro paese, l’Esercito italiano è sempre stato in prima linea nella difesa della Patria, della Costituzione e dei valori democratici, cardine della nostra Nazione e delle nostre Alleanze di riferimento. In occasione delle emergenze e delle catastrofi naturali, la FA è sempre stata pronta, reattiva e generosa, fino al limite del sacrifico personale, intervenendo con umanità esempre riscuotendo apprezzamento incondizionato, in Italia e all’estero. Queste vostre virtù sono un patrimonio chiaramente condiviso anche dalle collettività dei paesi dove operano le missioni di pace italiane, di cui l’Esercito Italiano è la spina dorsale. “, ha detto il Capo di Stato Maggiore della Difesa.
Durante il suo intervento, il Generale Serino ha sottolineato – in questo periodo, caratterizzato da due eventi inattesi e drammatici, il rapporto tra l’Esercito e gli italiani si è fatto più forte e più consapevole. I nostri concittadini sanno di poter contare su una compagine capace e determinata, in grado di adattarsi rapidamente alle minacce da affrontare. Proprio questo consolidato rapporto rende importante celebrare in forma pubblica il trascorrere dei 161 anni che ci hanno visto chiamare Esercito Italiano, l’Esercito degli italiani. Siamo felici di essere oggi schierati davanti all’Italia in tutte le nostre articolazioni, con i tratti distintivi dei nostri Corpi e delle nostre Armi, che raccontano una storia di assoluta fedeltà alla Patria e alle sue Istituzioni…Il nostro patrimonio di valore e di sacrificio è unico e indivisibile. Esso ci accomuna tutti e ci rende forti. L’Esercito è quello che vedete davanti a voi. È un’unica schiera:”Una Acies”.
Successivamente il Ministro della Difesa, dinanzi alla Banda dell’Esercito e a tutti i reparti schierati, ha conferito la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Bandiera di Guerra dell’Esercito e la Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito alla Bandiera di Guerra del 7° Reggimento CBRN “Cremona”, nonché 4 Medaglie d’Argento e 2 Medaglie di Bronzo al Valore dell’Esercito al personale distintosi per particolari atti di valore nel corso di operazioni in Italia e all’estero.
A seguire, lo sfilamento di assetti di sanità impegnati nel contrasto alla pandemia, la tradizionale carica a cavallo dei “Lancieri di Montebello” (8°) e del reggimento artiglieria terrestre a cavallo nel carosello storico rievocativo delle battaglie del primo conflitto mondiale e il passaggio di 3 elicotteri dell’Aviazione Esercito, hanno concluso la manifestazione prima degli onori finali al Ministro Guerini, scanditi dalla musica d’ordinanza del 1° Reggimento Granatieri di Sardegna.
Inoltre, come parte integrante dell’evento odierno, ieri pomeriggio a Palazzo Esercito si è tenuto un convegno dal titolo “Esercito Italiano: le sfide per il futuro”, dal quale è emerso un confronto sui conflitti moderni che influenzano il modo di operare delle Forze Armate, un nuovo campo di battaglia, pervaso da tecnologie disruptive, droni, missili ipersonici, cyber warfare e satelliti che ne hanno alterato profondamente la natura. A margine del convegno è stato presentato il Rapporto Esercito 2021.
Dal 29 aprile scorso, presso l’Ippodromo di Tor di Quinto, nell’ambito delle celebrazioni del 161° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano, sono state organizzate una serie di attività promozionali, tra cui il “Villaggio Esercito”, nel quale è stato possibile cimentarsi in attività interattive quali military fitness, parete di arrampicata artificiale, sistemi di simulazione di tiro e di volo, nonché attività a cavallo, tutto al ritmo della musica di Radio Esercito.
L’Esercito conta oggi circa 3.000 militari schierati in 14 diversi paesi come, Iraq, Libano, Niger, Kosovo, Libia, Somalia e Mali, con compiti che vanno dalla cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di stabilizzazione e ricostruzione, sino all’addestramento delle forze di sicurezza locali e circa 8.850 militari in prontezza operativa in caso di interventi tempestivi in Patria o all’estero, in situazioni di emergenza o di pubblica utilità: tra queste bonifiche di ordigni esplosivi e sortite antincendio. Circa 6.000 sono invece i soldati impegnati in Italia nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure”, in concorso alle Forze dell’Ordine per il presidio del territorio e la vigilanza.